Il Centro Permanente di Formazione Politica è diretta emanazione dell’Associazione Culturale Il Laboratorio, al punto che, al momento, non si è neppure sentita l’esigenza di formalizzare una struttura diversa rispetto a quella del sodalizio originario.

Il Centro di Formazione è l’Associazione e l’Associazione fa, in un momento della sua proposta, Formazione Politica.

Unica concessione alla distinzione, il marchio, che per il Cpfp è il Sole Macedone di Filippo II ed Alessandro Magno.

Un modo per affermare che, se l’Associazione privilegia, in modo pressochè esclusivo, la contemporaneità, il Centro trova la sua ragion d’essere nei fondamenti del pensiero politico classico e, in particolare, nel grande precettore di Alessandro che fu, appunto, Aristotele, il cui pensiero non solo e non tanto ha ispirato il governo misto, ma, piuttosto, ha propugnato una sorta di  medietà nei rapporti politici e sociali attraverso il governo della polis (ed anche il vasto dominio alessandrino), basandosi su criteri improntati all’equilibrio ed alla moderazione, fondati su una visione rispettosa dell’uomo, peraltro emersa all’interno di un mondo ancora pagano.

Quindi la formazione che offre il Centro è di carattere culturale e non propagandistico.

Affonda nelle radici della cultura politica occidentale, attraversandola fino agli autori moderni, giungendo, senza soluzione di continuità, a trattare anche questioni contemporanee, attraverso la partecipazione e la testimonianza di amministratori locali o di componenti le assemblee elettive ai vari livelli.

Sino ad oggi l’attività del Centro si è sviluppata attraverso un incontro a cadenza annuale, tenuto a Pianezza presso il Santuario di San Pancrazio o la Biblioteca Civica, ed un ciclo di sei incontri-conferenze lungo un anno accademico che ha inizio in autunno e termina l’estate successiva, al termine del quale viene rilasciato un attestato di partecipazione.

Ciò che caratterizza il metodo e l’impostazione del Cpfp è la consapevolezza che un percorso di formazione politica, pur se non proponibile in modo asettico, può rifuggire dalla strumentalità della contingenza politica o da visioni eccessivamente parziali.

La cultura occidentale ed il dibattito contemporaneo permettono ancora un approccio formativo e non propagandistico a quanti, si spera, intendono impegnarsi attivamente nella vita pubblica o, semplicemente, ritengono utile dotarsi di strumenti proficui per una scelta tra le varie opzioni che il sistema democratico favorisce e consente.

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